Legislazione sulle criptovalute in Italia - quadro 2025

Contesto normativo generale
Il primo riferimento risale al Decreto Legislativo 90/2017 che recepisce la IV Direttiva antiriciclaggio. Il testo estende i controlli AML ai prestatori di servizi su valute virtuali. L’Italia diventa così uno dei primi Paesi dell’UE a inserire gli exchange in un quadro legale dedicato. Da allora ogni legge successiva amplia il perimetro di controllo e introduce nuove definizioni operative.
Definizione di cripto-asset
Il Decreto Legislativo 90/2017 definisce la valuta virtuale come “rappresentazione digitale di valore” non emessa da banca centrale. Il Decreto Legge 231/2023 aggiunge la categoria dei token non fungibili quando destinati alla rivendita professionale. L’aggiornamento del Codice Civile del 12 aprile 2024 attribuisce piena efficacia probatoria alla registrazione su blockchain. In conseguenza un contratto smart contract può oggi valere davanti al giudice se le parti lo firmano con firma elettronica qualificata.
Data | Atto normativo | Impatto principale |
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28 luglio 2023 | Testo unico fintech | Sandbox di 24 mesi per operatori DLT. |
5 gennaio 2024 | Decreto Interministeriale | Imposta sostitutiva 14% sul riallineamento fiscale se dichiarato entro 30 giugno 2024. |
28 dicembre 2024 | Legge di Bilancio 2025 | Registro pubblico dei contratti intelligenti a cura di AgID dal 1 luglio 2025. |
La sequenza di provvedimenti crea una traiettoria chiara: sperimentazione regolata, emersione fiscale degli asset digitali, infrastruttura pubblica per smart contract.
Autorità di vigilanza
Banca d’Italia controlla la stabilità del sistema monetario. Consob supervisiona le offerte di token assimilabili a strumenti finanziari. Unità di Informazione Finanziaria verifica flussi sospetti oltre €15.000. Guardia di Finanza esegue accertamenti su plusvalenze non dichiarate. Organismo Agenti e Mediatori gestisce l’albo degli operatori in valuta virtuale.
Regime fiscale
Il Testo Unico Imposte sui Redditi fissa aliquota 26% sulle plusvalenze superiori a €2.000 annui. La soglia di esenzione vale per singolo contribuente. Le perdite sono compensabili integralmente nello stesso periodo d’imposta. L’acquisto di token con euro non crea evento imponibile. Il decreto attuativo del 15 febbraio 2024 consente l’opzione per imposta sostitutiva 3,5% sulle minusvalenze pregresse. La dichiarazione di riallineamento eseguita entro 30 giugno 2024 consente regolarizzazione con aliquota 14%.
Obblighi antiriciclaggio
- Il Decreto Legislativo 231/2007 impone verifica dell’identità entro 30 minuti dall’apertura del conto.
- Il limite per transazioni occasionali senza due diligence rafforzata è €1.000.
- Gli operatori conservano i registri per 10 anni.
- Origine dei fondi tracciata sopra €5.000.
- Segnalazione SOS entro 48 ore dal rilevamento di anomalia.
- Riesame del rischio aziendale ogni 12 mesi.
Queste misure mirano a ridurre il riciclaggio collegato a ransomware e frodi fiscali.
Licenze per operatori
L’iscrizione all’OAM richiede capitale minimo €250.000. La quota annuale di vigilanza è €8.300. L’istruttoria dura 45 giorni lavorativi dal protocollo della domanda. Ogni società deve nominare un revisore legale iscritto al MEF. A dicembre 2024 l’OAM ha avviato 19 sospensioni per omissione di report trimestrali.
Voce | Valore | Dettaglio |
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Capitale sociale | €250.000 | Versato integralmente |
Polizza responsabilità | €1.000.000 | Copertura minima |
Quota vigilanza annua | €8.300 | Pagamento entro 31 gennaio |
Istruttoria | 45 giorni | Dal deposito pratica |
Sanzioni
La Legge 99/2023 punisce l’offerta al pubblico di token security senza prospetto approvato con multa da €10.000 a €5.000.000. L’articolo 648-ter del Codice Penale sanziona il riciclaggio in cripto con reclusione fino a 8 anni. L’omessa dichiarazione di plusvalenze superiori a €50.000 comporta sanzione dal 120% al 240% dell’imposta. Violazioni KYC producono diffida immediata e sospensione fino a 12 mesi.
Allineamento UE e prospettive
Il Regolamento 2023/1114 (MiCAR) entra in vigore il 30 dicembre 2024 con periodo transitorio di 18 mesi. Gli emittenti di stablecoin dovranno depositare risorsa cash pari al 100% del valore circolante presso banca con sede UE. Il Decreto Legislativo del 2 aprile 2025 assegna a Consob il potere di revoca del white paper. L’Italia integra così il proprio quadro interno con lo standard europeo, riducendo il rischio di regolamenti divergenti tra Stati membri.
Per un quadro completo sulle norme UE, la fiscalità e le prospettive europee, consulta Legislazione Criptovalute UE: norme chiave, fiscalità e prospettive .
Riforme annunciate 2025-2026
Il disegno di legge del 28 febbraio 2025 introduce identità digitale obbligatoria per wallet custodial dal 1 gennaio 2026. Il Piano Strategico Fintech 2025 stanzia €60.000.000 per sandbox secondaria dedicata a DeFi e tokenizzazione di titoli di stato. Il MEF valuta detassazione al 10% per redditi da staking entro €1.500 annui. Banca d’Italia avvierà pilota di digital euro retail con 50.000 utenti su 20 regioni nel quarto trimestre 2025.
Conclusioni
Il quadro normativo italiano sulle criptovalute mostra maturità crescente. Dal 2017 il legislatore ha introdotto sei interventi primari che coprono definizioni, vigilanza, fiscalità e protezione degli utenti. Le aliquote fiscali sono oggi stabilizzate al 26% con margini di compensazione per le perdite. L’OAM consolida il registro nazionale e rafforza i controlli. L’arrivo di MiCAR allinea l’Italia allo standard europeo. Le riforme annunciate per il 2026 puntano a identità digitale obbligatoria e a una seconda sandbox incentrata su DeFi. Il risultato atteso è un ecosistema regolato, trasparente e ancora attrattivo per l’innovazione finanziaria basata su blockchain.
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