Tasse sulle criptovalute in Italia: guida pratica per i contribuenti

Tasse sulle criptovalute in Italia
Il Registro OAM elenca 214.000 conti cripto intestati a residenti italiani. Chainalysis stima 10.400.000 transazioni on-chain da indirizzi nazionali nel 2024. Il portafoglio medio per utente supera €12.300. La diffusione impone una gestione fiscale puntuale.

Per comprendere l’evoluzione normativa italiana, consulta Legislazione sulle criptovalute in Italia - quadro 2025 .

Principi di base della tassazione cripto

La plusvalenza è la differenza tra prezzo di cessione e costo medio d’acquisto. L’aliquota è 26%. La soglia di esenzione annua è €2.000. Superata la soglia l’intero guadagno diventa imponibile. Le minusvalenze compensano integralmente lo stesso periodo d’imposta e i quattro successivi. Un’attività abituale configura impresa e richiede partita IVA. Il detentore occasionale usa il modello Redditi Persone Fisiche.

Voce Aliquota Soglia
Plusvalenze 26% Imponibile oltre €2.000
Minusvalenze 0% Compensazione illimitata
Riallineamento 2024 14% Valori dichiarati

Calcolo delle plusvalenze

Il metodo obbligatorio è FIFO. Ogni operazione va convertita in euro al cambio Banca d’Italia del giorno.

  • Calcola il costo medio delle unità cedute.
  • Confronta il ricavo in euro.
  • Sottrai costo medio dal ricavo e ottieni il risultato.

Esempio. Acquisto di 0,50 BTC a €14.000 e acquisto di 0,50 BTC a €16.000. Costo medio €15.000. Vendita di 0,60 BTC a €18.000. Plusvalenza €1.800. Imposta dovuta €468.

Quadro RW e scadenze

Il quadro RW monitora gli investimenti esteri. L’obbligo scatta per qualsiasi saldo. Il contribuente indica valore di mercato al 31 dicembre e valore medio annuo. L’omissione costa dal 3% al 15% del valore non dichiarato. L’imposta sulle plusvalenze si versa con modello F24. Il saldo scade il 30 giugno. Il secondo acconto scade il 30 novembre. IVAFE non si applica alle criptovalute.

Redditi da staking, mining e airdrop

Lo staking produce rendite periodiche. Il fisco le classifica redditi diversi. L’aliquota è 26%. Il valore imponibile è il controvalore dei token al momento dell’accredito. Il cambio adottato è la media di mercato del giorno. Il riscatto non altera la base già tassata.

Il mining diventa reddito d’impresa se l’attività è continuativa. Il minatore deduce energia elettrica e ammortamento hardware. L’aliquota segue il regime IRES se la società è di capitali.

Gli airdrop senza corrispettivo generano prestazione patrimoniale. Il valore imponibile è il prezzo medio al giorno di ricezione. L’aliquota è 26%. Il contribuente registra l’evento nei conti cronologici.

Regolarizzazione e nuove opzioni

La legge di Bilancio 2023 ha offerto il riallineamento con imposta sostitutiva 14% su valori dichiarati entro 30 giugno 2024. Chi non ha aderito può usare il ravvedimento operoso. La sanzione minima è 3,75% oltre imposta e interessi. Dal 2025 è disponibile l’imposta sostitutiva 3,5% sulle minusvalenze pregresse. L’opzione si indica nel quadro RT sezione II.

Obblighi antiriciclaggio e controlli

Il Decreto 231/2007 impone verifica dell’identità entro 30 minuti dall’apertura del conto. Il limite per una transazione occasionale senza due-diligence rafforzata è €1.000. L’Agenzia delle Entrate incrocia dati OAM, segnalazioni UIF e flussi bancari.

  • Omessa dichiarazione di plusvalenze sopra €50.000 → sanzione dal 120% al 240% dell’imposta.
  • Dichiarazione infedele sotto soglia → sanzione dal 90% al 180%.
  • Mancato quadro RW → multa dal 3% al 15% del valore non indicato.

La rettifica è possibile entro cinque anni dall’omissione.

Conclusioni

Il sistema fiscale italiano applica regole numeriche precise alle criptovalute. Le plusvalenze oltre €2.000 pagano 26%, mentre le minusvalenze sono compensabili integralmente. Staking, mining e airdrop seguono la stessa aliquota, con criteri distinti. Il quadro RW è obbligatorio per ogni giacenza estera, indipendentemente dall’importo.

Strumenti come il riallineamento o il ravvedimento operoso permettono di sanare eventuali omissioni con costi ridotti. Una contabilità aggiornata e documentazione completa tutelano il contribuente e garantiscono conformità alle norme antiriciclaggio e fiscali.

👉 Per evitare errori e sanzioni, è consigliabile consultare un commercialista esperto in fiscalità cripto o rivolgersi direttamente all’Agenzia delle Entrate tramite i canali ufficiali. La normativa è tecnica e in evoluzione: un supporto professionale può fare la differenza.

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